L'astronomia popolare. Descrizione generale del cielo

by Camillo Flammarion

Other authorsErnesto Sergent-Marceau (Translator)
Hardcover, 1939

Status

Available

Publication

Casa Editrice Sonzogno

Description

French astronomer Camille Flammarion (1842-1925) called the study of the heavens 'the science which concerns us most'. He believed that learning 'what place we occupy in the infinite' could delight and instruct, and might even promote an end to war and strife. Flammarion dedicated the present work to François Arago (1786-1853), author of earlier work on popular astronomy. Since Arago's time, the capabilities of telescopes and other instruments had vastly improved, advancing understanding in areas such as the composition of stars. Flammarion sought to bring this new knowledge to the public in a charming yet 'scrupulously exact' style. His highly illustrated introduction to astronomy succeeded in reaching a wide readership, selling over 100,000 French copies before this English translation appeared in 1894. The 1881 French version and Flammarion's work on the origins of the Earth, Le Monde avant la création de l'homme (1886), are also reissued in this series.… (more)

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La prima edizione italiana, a cura della Casa editrice Sonzogno, Milano, Stabilimento Grafico Sonzogno, è del 1885.

In forma estremamente didattica e discorsiva Flammarion enuncia i principi e le conoscenze della scienza astronomica con rigore e completezza. Vanno ovviamente considerati i limiti posti dagli strumenti a disposizione nel XIX secolo. Ad esempio, non è menzionato Plutone, scoperto solo nel 1930 dallo statunitense Clyde Tombaugh.

Queste sono le parole di esordio del Libro primo:

« Queste pagine sono scritte per tutti coloro a cui piace rendersi conto di quanto li circonda, e che pongono fra le più grandi soddisfazioni dello spirito il poter formarsi una idea precisa e chiara dello stato dell'universo.

Non è ella forse aggradevol cosa l'esercitare l'intelletto nella contemplazione dei grandi spettacoli della natura? Non è egli utile altresì il sapere almeno sopra che cosa noi camminiamo, qual posto occupiamo in mezzo all'Infinito; che cosa è questo Sole, i cui raggi benefici suscitarono e conservano la vita sulla terra, quale è il cielo che ci circonda, e che nome e che relazioni tra loro hanno le numerose stelle che nell'oscura notte diffondono nello spazio la loro luce tranquilla e silenziosa?

Orbene, questa conoscenza elementare dell'universo, senza cui noi vegeteremmo, a guisa di piante, in una apatica ignoranza delle cause di cui subiamo perpetuamente gli effetti, noi possiamo acquistarla, non solo con lieve fatica, ma anzi con un piacere sempre crescente. »
(piopas)
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