Della interpretazione

by Aristotele

Paperback, 1992

Status

Available

Publication

Biblioteca Universale Rizzoli (1992), Perfect Paperback, 368 pages

Description

On Interpretation is among the earliest surviving philosophical works in the Western tradition to deal with the relationship between language and logic in a comprehensive, explicit, and formal way.

User reviews

LibraryThing member jpsnow
Aristotle defines a noun, verb, simple proposition, affirmation vs. denial (and the rest by conjunction, i.e. joining of propositions). Logically, every affirmation has a denial (these are either full contraries of universals or contradictories). He references the sophists and hints that they tend
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to use weak versions of denials to make their unclear points.
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LibraryThing member larrydevlin1770
This short work is part of a larger group of writings concerning logic. This work sets out definitions of noun, verb, sentence, and proposition. The distinctions between simple/complex, contrary/contradictory, and individual/universal propositions are given. Then, the author sets up the
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relationships between all of these.
While this book has great historical interest, and perhaps some interest to someone who loves to read philosophy, it serves little other use to a modern reader. Aristotle was unaware of fine points of grammar, because of limitations in written Greek. Aristotle's Greek had no spaces between words, and the letters were all capitals. Because of this, his ideas about what makes a "word" are problematic for a modern reader. Also, since Attic Greek grammar is much different than English grammar, translations of his discussion of grammar are approximate at best. Someone relying on this for a theory of logic would build his house on sand. While this was ground-breaking linguistic and logical theory of the ancient world, it is woefully out of date. It is also a slow read. (even though it is very brief.)
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LibraryThing member DanielSTJ
A short treatise by Aristotle considering the nature of interpretation itself. I found it was a good brain-building piece.

Language

Physical description

368 p.; 7.01 inches

ISBN

8817168688 / 9788817168687

Local notes

Il tema del trattato è la teoria del giudizio: un tema fondamentale della logica e la seconda, dopo il concetto, delle operazioni basilari del pensiero ragionante, indispensabile per la formulazione del sillogismo. Ma questa operazione del "dire qualcosa di qualcosa" in cui il giudicare consiste e che s'articola nell'unione (o sintesi) e nella separazione (o diairesi) di due termini, chiama costitutivamente in causa la nozione di verità, che per Aristotele costituisce uno dei significati dell'essere. Lo studio del "discorso apofantico" - quel discorso, cioè, che non è soltanto significativo, come lo sono, per esempio, la preghiera e l'augurio, ma che in più è passibile di essere vero o falso - assume allora un'importanza primaria sul piano della stessa ontologia. E in effetti, dire l'unione di quel che è unito e la separazione di quel che è separato è manifestare la cosa in ciò che essa è, e farne apparire l'intrinseca natura. Se è dunque la realtà a determinare la verità dell'enunciazione, questa è però indispensabile per l'apparire di quelle realtà che non sono semplici, ma composte.
Del discorso enunciativo il "De Interpretatione" elabora una teoria completa, procedendo a studiare i suoi componenti isolatamente presi, ossia il nome e il verbo; indi i differenti tipi di opposizione tra le enunciazioni, l'equipollenza, i modi del loro dirsi: o come necessarie, o come possibili, o come contingenti, o come impossibili. Un capitolo, per così dire, a sé stante è costituito dallo studio dei cosiddetti 'futuri contingenti', ossia della validità delle leggi logiche che regolano il vero e il falso a proposito di eventi futuri, con l'annesso problema se il reale sia pensabile in termini di rigorosa determinabilità e necessità o lasci spazio alla contingenza e alla responsabilità morale. Tematica affascinante, che ha percorso interamente la storia della logica occidentale, e ha una parte notevole negli odierni studi delle cosiddette logiche polivalenti.
(piopas)

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